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25 May 2015

RELAZIONE: UNA BAMBINA E BASTA

Autrice: Lia Levi; Anno: 1994.
E’ il millenovecentotrentotto quando la bambina protagonista del libro apprende dai genitori la notizia che sarà impossibilitata, l’anno successivo, a proseguire gli studi nella scuola elementare che ha frequentato fino a quel momento. Il motivo è presto detto, “Mussolini non vuole più che i bambini ebrei vadano in classe con gli altri” per via delle leggi razziali fasciste. Si apre così il romanzo d’ispirazione fortemente autobiografica ‘Una bambina e basta’ della scrittrice italiana Lia Levi, il quale racconta la storia di una bambina ebrea che ha vissuto buona parte dell’infanzia nel difficile periodo del fascismo, della Seconda Guerra Mondiale e soprattutto delle persecuzioni contro gli ebrei.

12 April 2015

TEMA: I GIOVANI E LA CRISI

Steve Jobs durante il suo discorso a Stanford, 2005
Le statistiche riguardo la disoccupazione giovanile riportano numeri agghiaccianti, come recita l'articolo di Mario Sensini per il “Corriere della Sera”, “Tra il 2008 e il 2011 secondo i dati dell'Istat sull'occupazione media i lavoratori di età compresa tra i 15 e i 34 anni sono passati da 7 milioni e 110 mila a 6 milioni e 56 mila” c'è stata quindi una diminuzione di 1 milioni e 54 mila, 1 milione e 54 mila giovani in mezzo ad una strada in 3 anni e il dato è in continua crescita.
In Italia non c'è più lavoro, non ci sono più occasioni per dare una svolta, le aziende e le fabbriche spostano sempre più frequentemente le loro sedi all'estero, nei paesi in via di sviluppo come l'India o la Cina che nel 2013 hanno registrato PIL da record. Lì le tasse da pagare per le aziende sono irrisorie in confronto alle nostre ed i lavoratori vengono sfruttati in modo disumano e pagati una miseria. Alle piccole e grandi società conviene quindi trasferire le loro industrie in quei luoghi e lasciare l'Italia senza posti di lavoro. Nei colloqui riecheggia sempre la solita frase, “cerchiamo giovani e con esperienza”, usata come una formula magica per liquidare il malcapitato di turno.

15 November 2014

TEMA: IL PRINCIPIO DELLA LEGALITA'

Stele del codice di Hammurabi al Louvre,
è una fra le più antiche raccolte di leggi.
La legalità è uno dei concetti principali sui quali si basano le società moderne.
Moltissime azioni e situazioni sono regolate dalla legge e quindi definite legali o illegali. La comodità degli ordinamenti giuridici sta proprio nel fatto di conoscere in anticipo cosa è legale e cosa non lo è e quindi regolarsi di conseguenza, sapendo già dapprima a cosa si va incontro comportandosi in un certo modo.


Il principio di legalità ci è quindi imposto fin da piccoli, ci viene insegnato cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa possiamo e non possiamo fare e se da un primo momento ci resta difficile capire appieno il perché di tutte queste regole, andando avanti con l'età e acquistando una maggior consapevolezza delle nostre azioni, tutto ci sembra più semplice e giusto.
La scuola, ha un ruolo importante nella formazione del singolo e molto spesso è proprio il luogo dove per le prime volte non si osservano le regole e come conseguenza abbiamo una sottospecie di sanzione, la nota sul registro, che, ha proprio un ruolo didattico, infatti insegna al fanciullo che a ogni azione scorretta, corrisponde la pena dell'annotazione o nei casi più gravi la chiamata ai genitori o il convocamento in presidenza.

23 July 2014

ANALISI DEL TESTO: “LA PATENTE”

Luigi Pirandello
Il protagonista della novella è Rosario Chiàrchiaro, un pover uomo considerato dagli abitanti del suo paese come un portatore di sfortuna, uno iettatore, costretto a sopportare le manifestazioni di scaramanzia, come il gesto delle corna, ogni qual volta si avvicinava ad un compaesano. A causa della sua fama, fu licenziato dal banco dei pegni in cui lavorava e non riuscendo a trovare un altro impiego, ridusse ben presto la sua famiglia sul lastrico.
Stanco della sua situazione disagiata, decide di sporgere denuncia verso due suoi accusatore, non per condannarli, ma piuttosto per farsi riconoscere un certificato che attesti il suo essere iettatore, una patente quindi che gli permetta di esercitare la sua “professione”, avvicinandosi per esempio alle “botteghe” o alle “case da giuoco” e facendosi pagare una sorta di tassa per andare via e non portare più sventura in quei luoghi.

19 July 2014

ANALISI DEL TESTO: "L'ALBATRO"

Diomedeidae, Albatro

La poesia inizia con l’avverbio “spesso” per indurre a pensare ad un’azione ricorrente, viene poi spiegato il perché quest’azione viene compiuta, per il divertimento dei marinai. Infine l’immagine si sposta sul personaggio chiave dell’intera poesia, l’albatro, un grande uccello che vive nelle vicinanze dei mari, e viene descritto come un indolente compagno di viaggio, quindi come un animale forte e capace di seguire in volo le traversate delle navi in piena armonia e rispetto di quest’ultime. Questo perfetto connubio però viene interrotto dal gesto spregevole dei marinai, nella seconda strofa infatti, sono passati all’azione e hanno appena posato il grande uccello sul pavimento della nave, l’immagine torna quindi sullo scherzo crudele che i marinai compiono nei confronti degli albatri. 

18 July 2014

ANALISI DEL TESTO: “PREFAZIONE ALLA COSCIENZA DI ZENO”

Italo Svevo
“La coscienza di Zeno” è il terzo libro pubblicato dallo scrittore triestino Italo Svevo ed è considerato il primo romanzo psicoanalitico della nostra letteratura.

Durante la stesura di questa storia, l'autore sfruttò ampiamente le sue conoscenze delle teorie freudiane, ce lo fa capire fin da subito lasciandoci un indizio proprio nella prefazione scritta in prima persona da un certo “Dottor S.”, un chiaro riferimento a Sigmund Freud. In questa prima parte, vengono presentati alcuni concetti e dettagli che serviranno da chiave di lettura per l'intera narrazione. In primo luogo viene introdotto il personaggio del dottore, uno psicoanalista che aveva in cura il protagonista Zeno Cosini (la voce narrante dei prossimi capitoli). Quest'ultimo ci è descritto dal medico in maniera vaga e non molto approfondita (non viene menzionato neanche il nome) lasciando più spazio all'originale e curiosa introduzione che Svevo volle dare al suo componimento, infatti dalla prefazione si evince che Zeno abbia interrotto di punto in bianco la terapia psicoanalitica prescrittagli dal Dottor S. proprio quando stava dando i risultati sperati. Travolto da un sentimento di ripicca e vendetta per le ore di lavoro ed analisi mandate in fumo dal protagonista, il medico decide di pubblicare l'autobiografia di Zeno che egli stesso gli aveva consigliato di scrivere come cura, augurandosi che questo gesto possa dispiacere al suo ex paziente.